La Selezione dei Marsala
Vino siciliano tra i primi a ottenere la DOC nel 1969, il Marsala prende il nome dalla città di origine e vanta una storia antica che precede di qualche secolo l’arrivo del commerciante inglese John Woodhouse, a cui si attribuisce la paternità del vino fortificato più famoso d’Italia.
Nel territorio trapanese il vino tradizionale era infatti lo “stravecchio” o perpetuo, prodotto miscelando parti di vino più giovane alle miscele di vini più invecchiati, in un ciclo continuo detto per l’appunto in perpetuum che non prevedeva, di norma, la fortificazione, e cioè l’aggiunta di alcol.
Le uve da cui si ricavavano quei vini erano molto mature, ricche di zuccheri e, di conseguenza, davano vita a vini dal tenore alcolico importante che permetteva, però, un affinamento di tipo ossidativo, all’interno di botti mai colmate completamente. Questo era quindi il vino di Marsala e, soprattutto delle campagne, tramandato da generazioni di contadini e di cui restano oggi, in provincia, pochissimi esemplari.
Venne sostituito dal più appetibile vino fortificato, il Marsala come lo conosciamo oggi, creato dai britannici (Woodhouse fu il primo, seguito da Ingham e Whitaker) sulla falsariga di altrettanti vini ossidativi famosi in tutto il mondo: Porto, Sherry e Madeira. Il motivo era molto semplice: il vino fortificato era l’unico a poter viaggiare e a non guastarsi durante le traversate oceaniche, poteva quindi essere commercializzato lontano dai luoghi d’origine e aveva una durata maggiore rispetto a qualsiasi altro vino fino ad allora conosciuto. Inizia così l’epoca d’oro del Marsala e delle storiche cantine del territorio: Florio, Pellegrino, Martinez, Curatolo, giusto per citare le più antiche.
La carta dei vini del Ristorante Le Lumie rende quindi omaggio al vino più antico della tradizione del territorio marsalese e a tutte le sue espressioni: il perpetuo, l’antenato dei Marsala fortificati dai britannici, i marsala della DOC, quelli più giovani e freschi, e, soprattutto, quelli più invecchiati e “impregnati” di terroir, e all’alto grado, il “vino da tavola” per antonomasia della provincia, con una selezione di decine di etichette, in grado di raccontarne le innumerevoli sfaccettature.
Pensando ai tanti volti del marsala, innumerevoli e non sempre facilmente riconducibili a un’unica tipologia, abbiamo pensato di renderli di più facile comprensione con l’aiuto di un’infografica che, attraverso le immagini, chiarisce le diverse categorie ottenibili attraverso l’invecchiamento, il colore e il residuo zuccherino, per poter apprezzare al meglio le proposte della nostra “carta dei marsala”.